Negli scritti di Pico della Mirandola è centrale la figura dell’ “homo faber” come colui che cerca l’autonoma creatività.
E’ la cultura che impronta il lavoro dei “Mastri oleari”. L’homo faber del terzo millennio è libero dall’alienazione dell’operaio. Il suo ideale è un moderno artigianato che padroneggia tutte le fasi della creazione di un prodotto. Per l’imprenditore artigiano, l’orgoglio di un lavoro ben fatto vale più di quanto esso rende in denaro.
Perché per noi di Tuscus l’etica è intrinseca al prodotto ed ai suoi processi.
Questo è il senso del nostro codice etico. Produrre extra vergine significa avere una grande responsabilità perché l’olio oltre ad essere un condimento è, per le sue proprietà intrinseche, un formidabile antiossidante e antinfiammatorio ma anche, secondo le più avanzate ricerche mediche, un antidoto preventivo di alcune patologie mediche come le malattie cardiovascolari e il tumore.
Per questa ragione le imprese olearie sono chiamate ad assolvere ad un importante ruolo sociale. A condizione di produrre olio di alta qualità.
Giampaolo Sodano. Mastro Oleario
Ero rimasta incantata guardando dentro l’obiettivo della mia Canon, il blu che faceva da cornice a Uluṟu, l’imponente massiccio roccioso dell'outback australiano chiamato Ayers Rock, non l’avevo mai visto. Circondato dalla superficie completamente piana del bush, Uluru si può vedere da decine di chilometri di distanza ed è celebre per la sua intensa colorazione rossa, che muta in maniera spettacolare dall'ocra, al bronzo, a quell’azzurro che diventa scuro e vira al viola a secondo dell'ora del giorno e della stagione.
Mi ricordava il colore di certe porcellane della nostra collezione di famiglia che mia madre chiamava blu porcellana, quel blu scuro ma brillante che qualcuno ha chiamato carta da zucchero o il cosiddetto blu di Vienna che fa capolino qua e là nei giardini Majorelle della casa di Yves Saint Laurent e Bergé a Marrakech, in Marocco.
O il blu del mare di Ventotene quando il sole lo penetra dritto e ne rimanda i bagliori. O gli occhi di nonna Emma nei quali mi perdevo: sembrava che un pennello intinto di colori diversi avesse tracciato in quegli occhi un caleidoscopio con al centro quel misterioso magnifico blu.
Arch. Fabrizia Cusani, Blendmaster